Fuga dal capo |
I ragazzi, approfittando che il padre infagottato nel suo
gessone al piede, è impegnatissimo a dare compiti a me e io sono impegnatissima
a svolgere i compiti assegnati, sono filati a razzo in tutti i posti possibili,
purchè lontani da lavoretti e doveri casalinghi.
Per una volta si sono organizzati
“a-u-t-o-n-o-m-a-m-e-n-t-e”, riempiendosi borse e sacche con pastrugni di loro
gradimento (il pettine è stato il primo ad essere inserito nei borsoni; poi ho
sentito di lontano qualche discussione sulla distribuzione delle magliette e
felpe più gettonate; da ultimo –credo- qualcuno si è ricordato persino lo
spazzolino da denti) e dopo qualche telefonata agli amici sono spariti.
Probabilmente hanno già dato fondo alla loro resistenza nel portare avanti e
indietro oggetti di assoluta necessità al padre (come riviste, biscotti,
manuali di attività strampalate, telecomandi di tutti i tipi, occhiali e
copertine…). Tutto ciò che, in una casa, staziona sempre “in fondo-in fondo” e
“sotto-sotto” perché non fa parte delle normali attività di “gratta-pancia” che
una famiglia si può concedere da quando arrivano dei piccoli tsunami alti un
metro e un tappo.
Al loro ritorno, disfare le valige funzionerà più o meno
così: quando servirà qualcosa, si tufferanno nei loro borsoni frugando
affannosamente e distribuendo tutto sul pavimento; nel giro di poche ore ci
sarà un miscuglio di panni accartocciati a pallina, che daranno l’avvio ad una
lunghissima e noiosa serie di considerazioni su ordine e pulizia relativa agli
“altri” componenti della famiglia. Per un po’di giorni, a chiunque entri in
cameretta sembrerà esplosa una bomba dentro; la nota positiva è che, dovessero
entrare i ladri, non sapendo dove e cosa rubare (a parte qualche calzino
puzzolente in giro per casa) potrebbero essere mossi da spirito di solidarietà,
rimettendo un po’a posto… In genere non intendo cedere alla tentazione di
mettere in ordine io perché mi sembra antieducativo; quando alla bomba esplosa
sembrerà sopraggiunto anche un intenso
terremoto, qualcuno prenderà il gran mucchio di cenci sparsi in giro e riempirà
la lavatrice; dopo di che, fintanto che non sarà tutto un po’asciutto, seguiranno
delle grandi lotte per la conquista dell’ultimo paio di pantaloni e qualcuno si
sveglierà più presto del solito per poter uscire di casa con due calzini almeno
dello stesso colore…
Quando tutto rientrerà nella normalità, affronterò la noia
del solito discorso su organizzazione, ordine e pulizia, che tutti ormai sanno
inutilmente a memoria. Poi contratteremo i soliti castighi tremendi e il tutto
ritornerà esattamente come prima…
A volte la famiglia dà alcune solide “certezze” che non
possono essere smosse dal tran tran quotidiano…
LINK: un parere autorevole sull'autonomia dei figli (Massimo Molteni, Direttore sanitario ricerca psicopatologia IRCCS Medea)
LINK: un parere autorevole sull'autonomia dei figli (Massimo Molteni, Direttore sanitario ricerca psicopatologia IRCCS Medea)
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