I figli sono in grado di capovolgersi inciampando nella loro ombra |
In questo gran trasporto, se notate i sedili dietro delle
auto, sono pieni di “nani” con un libro in mano per ripetere durante il
tragitto nozioni fondamentali per l’ultima verifica dell’anno, quella “davvero
decisiva”. Naturalmente le verifiche “davvero decisive” sono tutte nel mese di
maggio e sono almeno tre al giorno.
Poi c’è sempre un figlio che si bozza da qualche parte alla
vigilia della partita “davvero decisiva” (sembra che nel mese di maggio tutto
abbia il vizio di diventare estremamente “decisivo”. E’ un atteggiamento
monotono delle priorità che diventano tutte “decisive”, in concomitanza della
dichiarazione dei redditi). In questi casi il coatch raramente si mostra
particolarmente comprensivo e forse ha le sue ragioni: tutti i ragazzini
ingolfati dal mese dei primi caldi e dei primi starnuti da allergia sono sempre
contati e le contusioni impreviste fanno arricciare il nervo come fossero
“avversità della vita ingiustamente gratuite” (altrimenti dette “ma devono
capitare proprio tutte a me?”). Le reazioni dell’atleta (e allenatore) possono
essere di due tipi: c’è il tipo “un po’piegato” che cede con rassegnazione
accasciandosi lentamente al suolo, di fronte alle “sventure della vita” (a 10
anni, sotto la voce “sventure della vita” è compreso l’essere costretto a
zoppicare per via di un pestone all’alluce proprio alla vigilia della finale di
torneo; certo che se camminasse senza guardare sempre “alti orizzonti”, forse
non inciamperebbe nella sua ombra! Per un “mago” del pallone come lui non
dovrebbe essere uno sforzo clamoroso provare a camminare come sanno fare tutti
senza capovolgersi ogni tre passi…). L’altro tipo di reazione è quello dove il
nervo prevale sulla rassegnazione e si potrebbero fare studi di anatomia, se
qualcuno si prendesse la briga di analizzare i muscoli facciali, tutti in piena
contrattura. Comunque siamo riusciti a rimettere insieme i pezzi con qualche
fasciatura ben pensata e bagni di gel all’arnica. Agendo sull’alluce, in realtà
siamo riusciti ad appianare i muscoli facciali di atleta e coatch, facendo riemergere
la loro solita faccia. Meno male!
3 commenti:
Ma quanto manca alla fine della scuola? In realtà lo so benissimo perché è da un po' che faccio il conto alla rovescia. Ma possibile che debbano esserci tutte quelle verifiche proprio adesso che sono perlopiù sfatti? Non se ne può più. Dopo il 9 giugno faccio una "balla" (e sono astemia, eh)
P.S. Ho scoperto anch'io l'arnica. A mio figlio, noto ipocondriaco, basta spalmare un po di gel e sta subito bene!
Chissà perchè l'ipocondriasi è geneticamente propria degli XY. E chissà perchè si arriva a fare il conto alla rovescia frenetico sugli ultimi giorni di scuola, mentre siamo molto più in ansia noi genitori dei nostri figli che, dopo tutto, tra una corsa in un parco e il libro di storia non hanno molti dubbi... ovviamente...!?
Ma esistono uomini che non hanno paura di stare male? (ovviamente mi riferisco a cose lievi come 37° di febbre o un piccolo dolorino alla gamba...tragggedia! E riguardo al dubbio tra la corsa al parco e il libro di storia, intanto sostituiamo la corsa con il divano (oh, è faticoso correre, eh) e abbiamo già capito chi vince (chissà poi perché mi viene l'ansia!)....6 giorni....hiuhhuu (= grido di gioia)
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