giovedì 24 maggio 2012

Ricette in libertà (tradotto: anarchia maschile in cucina)

ricette
Estro e fantasia (e anarchia del testosterone)
In questo momento sono in auto. Energie a zero per fare operazioni complicatissime quali a) scendere dalla “poltrona” della mia punto b) prendere il carrello della spesa c) proseguire nel lungo e laborioso algoritmo che si conclude con la spesa nel frigorifero.
E allora tergiverso e giochicchio, scrivendo sul cellulare.
Quello che mi dà più fastidio è pensare al fatto che la coerenza della mia lista della spesa, in questo periodo dipende soprattutto dall’estro del momento del mio nano-Abia, il quale preso da intraprendenza e vigore, si cala nei panni del capo-chef e “ordina”. In questo periodo a pranzo stiamo gustando la sua cucina, in quanto lui torna a casa quasi mezz’ora prima di tutti gli altri. La logicità della lista della spesa prevede spesso accostamenti particolarmente fantasiosi, quali tonno e pancetta, o gorgonzola e sardine o altre lievi varianti sul tema… Lungi da me il fatto di mortificarne l’estro proprio sul nascere (e poi diciamocelo: che comodità è tornare a casa e trovare pronto??). Temo però che prima o poi qualcuno interverrà per amore del buon gusto e la sua vena creativa non ne trarrà beneficio; e nel caso il capo-chef decidesse per le dimissioni, vedrei un enorme punto a sfavore: se al momento qualcuno può pensare che c’è perfino di peggio a quanto propina mamma (che sarei io), un eventuale rientro al rigore degli accostamenti potrebbe mettermi nuovamente in pieno centro delle attenzioni dei critici culinari di casa (che sono ben quattro! E sono tutti bravissimi a svolgere il loro ruolo!)
Un vantaggio però ci sarebbe: non sarà più necessario pensare ad un’imbiancatura per rimediare allo strato spesso qualche centimetro di sugo color rosso fuoco che addobba a chiazze le pareti; forse natalizio, ma a maggio un po’fuori tema.
Per fortuna ho diverse amiche da invitare a pranzo, in modo che loro portino la marmitta con il sugo e al mio pargolo vada solo l’onore della cottura “au point” della pasta. I figli degli amici, presenti al seguito dello loro mamme con marmitta da sugo, servono per distrarre Abia dall’introduzione fantasiosa di eventuali ingredienti per personalizzare la ricetta.
Poi c’è il fatto che secondo lui, la mia dispensa è ricca delle cose più inutili o scadute, ma in quanto a materiali commestibili lascia alquanto a desiderare, così impegna tutti i suoi risparmi in lunghi sms con liste della spesa strampalate. La caratterizzazione della mia dispensa come “inutile” può anche essere vera, almeno in parte, ma certo è che quando lui guarda in frigorifero a cercare qualcosa (come accade ogni volta che guarda un qualsiasi posto per cercare qualsiasi cosa) gli si spengono completamente i ricettori, assume uno sguardo perso nel vuoto ed entra in paziente attesa che qualcosa di interessante gli salti in mano.
Penso che sia una questione genetica che abbia a che fare con gli “YX”: oltre a non trovare mai niente, quando sono in cucina loro, sembra che sia passato un rinoceronte imbizzarrito, molto goffo e decisamente maldestro.
Sarà meglio dare un taglio alla mia pausa e, invece di fare del sarcasmo, farò un atto di coraggio: uscirò da qui e affronterò tutta la sequenza di azioni previste sotto la voce “spesa”. In genere quando sto per uscire dal super inizia il diluvio, quindi spero per voi che tra mezz’ora siate tutti muniti di ombrello.

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