Estro e fantasia (e anarchia del testosterone) |
E allora tergiverso e giochicchio, scrivendo sul cellulare.
Quello che mi dà più fastidio è pensare al fatto che la
coerenza della mia lista della spesa, in questo periodo dipende soprattutto
dall’estro del momento del mio nano-Abia, il quale preso da intraprendenza e
vigore, si cala nei panni del capo-chef e “ordina”. In questo periodo a pranzo
stiamo gustando la sua cucina, in quanto lui torna a casa quasi mezz’ora prima
di tutti gli altri. La logicità della lista della spesa prevede spesso
accostamenti particolarmente fantasiosi, quali tonno e pancetta, o gorgonzola e
sardine o altre lievi varianti sul tema… Lungi da me il fatto di mortificarne
l’estro proprio sul nascere (e poi diciamocelo: che comodità è tornare a casa e
trovare pronto??). Temo però che prima o poi qualcuno interverrà per amore del
buon gusto e la sua vena creativa non ne trarrà beneficio; e nel caso il
capo-chef decidesse per le dimissioni, vedrei un enorme punto a sfavore: se al
momento qualcuno può pensare che c’è perfino di peggio a quanto propina mamma
(che sarei io), un eventuale rientro al rigore degli accostamenti potrebbe
mettermi nuovamente in pieno centro delle attenzioni dei critici culinari di
casa (che sono ben quattro! E sono tutti bravissimi a svolgere il loro ruolo!)
Un vantaggio però ci sarebbe: non sarà più necessario
pensare ad un’imbiancatura per rimediare allo strato spesso qualche centimetro
di sugo color rosso fuoco che addobba a chiazze le pareti; forse natalizio, ma
a maggio un po’fuori tema.
Per fortuna ho diverse amiche da invitare a pranzo, in modo
che loro portino la marmitta con il sugo e al mio pargolo vada solo l’onore
della cottura “au point” della pasta. I figli degli amici, presenti al seguito
dello loro mamme con marmitta da sugo, servono per distrarre Abia
dall’introduzione fantasiosa di eventuali ingredienti per personalizzare la
ricetta.
Poi c’è il fatto che secondo lui, la mia dispensa è ricca
delle cose più inutili o scadute, ma in quanto a materiali commestibili lascia
alquanto a desiderare, così impegna tutti i suoi risparmi in lunghi sms con
liste della spesa strampalate. La caratterizzazione della mia dispensa come
“inutile” può anche essere vera, almeno in parte, ma certo è che quando lui
guarda in frigorifero a cercare qualcosa (come accade ogni volta che guarda un
qualsiasi posto per cercare qualsiasi cosa) gli si spengono completamente i
ricettori, assume uno sguardo perso nel vuoto ed entra in paziente attesa che
qualcosa di interessante gli salti in mano.
Penso che sia una questione genetica che abbia a che fare
con gli “YX”: oltre a non trovare mai niente, quando sono in cucina loro,
sembra che sia passato un rinoceronte imbizzarrito, molto goffo e decisamente
maldestro.
Sarà meglio dare un taglio alla mia pausa e, invece di fare
del sarcasmo, farò un atto di coraggio: uscirò da qui e affronterò tutta la
sequenza di azioni previste sotto la voce “spesa”. In genere quando sto per
uscire dal super inizia il diluvio, quindi spero per voi che tra mezz’ora siate
tutti muniti di ombrello.
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