…Sarà
stato a causa di una notte trascorsa in attività frenetiche di tiro a segno
contro una zanzara, sarà perché sono io che sono fatta strana e diversa…ma
oggi, dopo aver perso un quarto d’ora a fare zig zag nelle vie della città in
cerca di parcheggio, ho piazzato la punto in un certo punto X, dimenticandomi
di prendere il minimo riferimento. Probabilmente quando ho parcheggiato, avevo
la testa nel K-452b (il pianeta gemello alla terra) e, sommersa dal groviglio
dei miei neuroni, ho seguito le gambe, più che il cervello e da questo stato di
stand-by mi sono svegliata solo a destinazione.
Dopo di che, dalle 12,30 alle 14,08
(!!!) ho speso il mio tempo a girovagare per la città alla ricerca della mia
punto.
Cioè, mi è capitato di non ricordare
esattamente dove avessi lasciato l’auto, ma…. 1 ora e 38 minuti impiegati per
trovare la punto credo che sia il mio record assoluto, che ci terrei a non
superare.
Il luogo predisposto per perdere ogni
traccia della propria auto, in realtà sono i parcheggi dei centri commerciali: sembrano
fatti apposta per far svanire ogni memoria, specialmente delle auto di taglia
piccola, le quali nutrono una vera passione per cacciarsi dietro al primo
suvvettino che gli si piazzi nei paraggi. E questo lo so per certo perché la
punto è un’auto “bassetta”. Quando l’ho comprata mi sono innamorata della sua
grinta sportiva e la linea vagamente coupè; finito il periodo del primo amore,
adesso la vedo per quello che è: “bassetta”. Ma tutto ciò pensavo valesse
prevalentemente per i centri commerciali: che la periferia cittadina sia un
luogo predisposto a divorare le punto blu perché sono auto basse, bè…questo non
lo sapevo. In effetti ero immersa in un dedalo di vie tutte uguali, con le
stesse dimensioni e delimitate da condomini alti che ostruiscono la visuale ad
altrettanti condomini tutti uguali; anche la segnaletica era ripetitiva: al
giovedì dalle 6 alle 9 c’è il lavaggio strade. Questo l’ho capito. Ma poi, una
qualche particolarità che rivesta di colori un punto e ne faccia un luogo
diverso dalla via accanto, non l’ho notato.
Quindi, all’alba delle 14,08, dopo la
bellezza di 98 minuti trascorsi in preda a fame, sete, sonno, preoccupazione,
tristezza, emergenza-pipì devastante e incazzatura solenne, ho portato a
termine il mio giretto di commissioni “mattutine” e mi sono precipitata a casa,
dove mi aspettava Gigi, seduto sui gradini di casa mia, perché gli avevo
promesso una mano sui prodotti notevoli. Tra tutti e due, sembravamo due
profughi: lui in fuga dalla tortura estiva dei compiti delle vacanze, fatti
giusto per salvarsi dal debito di matematica e io in fuga dalle rughe di
asfalto cittadine.
I prodotti notevoli sono stati l’over dose fatale che ha
mandato in definitivo loop il mio sistema psicofisico: adesso mi sento tanto…come
la clessidra di Windows XP che gira a vuoto mentre si guarda un po’terrorizzati
uno schermo assolutamente bloccato.
Torno in stand-by ma prometto di non fare alcuna pericolosa
attività in back round, questa volta, prima di trovarmi chissàddove.
Notte.
Spengo i contatti.
Ciao.