martedì 4 agosto 2015

Corde e valige...


Per andare in vacanza ho sempre messo in valigia, prima dello spazzolino da denti, delle corde. E questa cosa delle corde ora prende anche i figli. Pesano, ingombrano e costano, ma quando si pronuncia la parola "shopping", tutti pensiamo alla goduria nello scegliere "una bella corda".



Domanda: quando avrò 80 anni, sarò in grado di fare le valige senza partire da una corda? Magari mi verrà la passione per l’uncinetto: sempre di corda si tratta…!

Tema: la casa é uno schifo totale.
Figli’s svolgimento: cominciamo a mettere a posto le cose più importanti... Il resto fa niente.
E questo è il risultato:
...Forse sarà per questo che i ragni si trovano benissimo in casa mia, come se fosse il loro habitat naturale; e per quanti sforzi io faccia per togliere dalle travi la loro matassa di rete, il giorno dopo torna tutto uguale a prima.


sabato 1 agosto 2015

…Meglio spegnere i contatti

…Sarà stato a causa di una notte trascorsa in attività frenetiche di tiro a segno contro una zanzara, sarà perché sono io che sono fatta strana e diversa…ma oggi, dopo aver perso un quarto d’ora a fare zig zag nelle vie della città in cerca di parcheggio, ho piazzato la punto in un certo punto X, dimenticandomi di prendere il minimo riferimento. Probabilmente quando ho parcheggiato, avevo la testa nel K-452b (il pianeta gemello alla terra) e, sommersa dal groviglio dei miei neuroni, ho seguito le gambe, più che il cervello e da questo stato di stand-by mi sono svegliata solo a destinazione.
Dopo di che, dalle 12,30 alle 14,08 (!!!) ho speso il mio tempo a girovagare per la città alla ricerca della mia punto.
Cioè, mi è capitato di non ricordare esattamente dove avessi lasciato l’auto, ma…. 1 ora e 38 minuti impiegati per trovare la punto credo che sia il mio record assoluto, che ci terrei a non superare.
Il luogo predisposto per perdere ogni traccia della propria auto, in realtà sono i parcheggi dei centri commerciali: sembrano fatti apposta per far svanire ogni memoria, specialmente delle auto di taglia piccola, le quali nutrono una vera passione per cacciarsi dietro al primo suvvettino che gli si piazzi nei paraggi. E questo lo so per certo perché la punto è un’auto “bassetta”. Quando l’ho comprata mi sono innamorata della sua grinta sportiva e la linea vagamente coupè; finito il periodo del primo amore, adesso la vedo per quello che è: “bassetta”. Ma tutto ciò pensavo valesse prevalentemente per i centri commerciali: che la periferia cittadina sia un luogo predisposto a divorare le punto blu perché sono auto basse, bè…questo non lo sapevo. In effetti ero immersa in un dedalo di vie tutte uguali, con le stesse dimensioni e delimitate da condomini alti che ostruiscono la visuale ad altrettanti condomini tutti uguali; anche la segnaletica era ripetitiva: al giovedì dalle 6 alle 9 c’è il lavaggio strade. Questo l’ho capito. Ma poi, una qualche particolarità che rivesta di colori un punto e ne faccia un luogo diverso dalla via accanto, non l’ho notato.
Quindi, all’alba delle 14,08, dopo la bellezza di 98 minuti trascorsi in preda a fame, sete, sonno, preoccupazione, tristezza, emergenza-pipì devastante e incazzatura solenne, ho portato a termine il mio giretto di commissioni “mattutine” e mi sono precipitata a casa, dove mi aspettava Gigi, seduto sui gradini di casa mia, perché gli avevo promesso una mano sui prodotti notevoli. Tra tutti e due, sembravamo due profughi: lui in fuga dalla tortura estiva dei compiti delle vacanze, fatti giusto per salvarsi dal debito di matematica e io in fuga dalle rughe di asfalto cittadine.
I prodotti notevoli sono stati l’over dose fatale che ha mandato in definitivo loop il mio sistema psicofisico: adesso mi sento tanto…come la clessidra di Windows XP che gira a vuoto mentre si guarda un po’terrorizzati uno schermo assolutamente bloccato.
Torno in stand-by ma prometto di non fare alcuna pericolosa attività in back round, questa volta, prima di trovarmi chissàddove.
Notte.
Spengo i contatti.
Ciao.